Giornalista italiano. Collaboratore di vari giornali, nel
1958 iniziò a lavorare in RAI come redattore del Giornale Radio. Con il
passare del tempo, assunse man mano posizioni di maggiore
responsabilità: capo-redattore a Roma, vice-direttore e codirettore del
Telegiornale, direttore del Tg3. Nel 1982 diventò direttore generale
della RAI, nonché membro del Comitato misto sui programmi informativi per
la distribuzione all'estero e membro del Comitato congiunto RAI-FIEG per i
problemi dell'informazione. Riconfermato direttore generale nel 1985, dovette
affrontare questioni delicate come la concorrenza delle TV private, il tetto
massimo di pubblicità, il rinnovo delle cariche interne alla RAI. Sotto la sua
direzione si adottarono i nuovi metodi di rilevamento dell'ascolto Auditel, si
introdussero nuovi servizi (televideo, videotel) e furono poste le basi di
innovazioni tecnologiche, come l'alta definizione e il progetto Europa TV. Nel
1990
A. venne sostituito alla direzione generale della RAI da G. Pasquarelli
e lo stesso anno assunse la carica di presidente della STET, la holding delle
telecomunicazioni italiane. Dal 1997 al 1999 fu presidente di Telemontecarlo
(Serino, Avellino 1928 - Roma 2011).